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La Repubblica – Chemio per un tumore inesistente, l’ex cantante Marisa Sacchetto vittima di malasanità

Si è sottoposta a un ciclo di radioterapia che l’ha debilitata, poi ha scoperto che il medico aveva sbagliato l’analisi. L’azienda Ulss 6 Euganea, indagata, assicura collaborazione con l’autorità giudiziaria

Nel 2015 le diagnosticarono un tumore, ma dopo aver fatto un’invasiva e debilitante chemioterapia ha scoperto che il tumore era inesistente. Vittima del caso di malasanità è Marisa Sacchetto, cantante padovana che negli anni ’70 ebbe un certo successo con partecipazioni a Sanremo e al programma Senza rete.

Sacchetto, che ha 65 anni ed è residente a Piove di Sacco, in provincia di Padova, ha ora denunciato la Ulss Euganea e accusa i medici di averle diagnosticato un tumore inesistente costringendola ad “un inutile e deleterio” ciclo di chemioterapia e radioterapia che le avrebbe provocato malesseri e uno stato di prostrazione fisica e psicologica.

I fatti sono emersi nel 2017, quando l’ex cantante aveva mostrato a un medico l’esito di una biopsia fatta all’ospedale di Piove di Sacco. Il medico della signora Sacchetto, ritenendo che la prima diagnosi tumorale del 2015 fosse sbagliata, ha fatto analizzare i vetrini e sarebbe emerso che non c’era tumore.

Ora il pubblico ministero Marco Brusegan ha aperto un fascicolo per lesioni gravissime derivanti da colpa medica, senza alcun indagato. La procura è in attesa dell’esito della consulenza del medico legale incaricato.

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