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Il Mattino – Tommasina morta di malasanità: «Così poteva essere salvata»

«Solo grazie ad alcune testimonianze abbiamo capito era stata manomesso la cartella clinica». Manomissione emersa dopo il racconto di alcuni anestesisti indagati e che, secondo la Procura di Torre Annunziata, era servita ai medici per proseguire il secondo intervento quando la paziente, Tommasina De Lauretiis, di appena 25 anni, era ormai deceduta, per cancellare le prove di una colpa medica.

Oltre cinque ore di udienza, venerdì, hanno permesso al giudice Fernanda Iannone di ascoltare con attenzione il pool di professionisti che ha effettuato le due perizie per il presunto caso di malasanità.

GLI IMPUTATI

Tommasina morì nell’ospedale SAnt’Anna di Boscotrecase durante una colecistectomia, un intervento chirurgico di routine da effettuare in laparoscopia con una piccola sonda il trocart per limitare il trauma. L’ago del macchinario, però, fu la causa della morte di Tommasina: inserito nell’addome, tranciò l’aorta e la vena cava, causando un’emorragia «scambiata per un piccolo taglio alla parete addominale» è l’accusa mossa da Massimo Esposito, Andrea Renda, Antonio Mirabella e Nicola Carlomagno, i quattro periti nominati dalla pm Antonella Lauri e ascoltati in collegio durante l’ultima udienza.

La piccola ferita fu suturata, ma la paziente continuò ad aggravarsi, mentre gli anestesisti avrebbero «segnalato valori prossimi all’arresto cardiocircolatorio» per una emorragia in corso che «sono stati sottovalutati dall’equipe chirurgica».

A processo per omicidio colposo e falso ci sono il primario di Chirurgia dell’ospedale, Roberto Palomba, e gli assistenti Alberto Vitale e Antonio Verderosa che, con diversi ruoli, avrebbero prima operato male la paziente, poi effettuato un secondo intervento quando ormai Tommasina era in fin di vita, successivamente richiuso la salma solo dopo aver cancellato le tracce degli errori e, inoltre, commesso alcuni falsi clamorosi nella cartella clinica.

L’ORRORE

L’errore medico, secondo l’accusa, ha precise responsabilità. Non sono stati riconosciuti in tempo i segnali della grossa emorragia in corso …

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