Cinque medici del reparto di Neurochirurgia degli Ospedali Riuniti Villa Sofia e Cervello di Palermo sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo in concorso dal gup Antonella Consiglio.
Secondo l’accusa, sarebbero responsabili, per “imprudenza, imperizia e negligenza”, della morte, nel novembre 2012, della marsalese Maria Vita Curatolo, di 40 anni.
Ad essere processati (prima udienza fissata per l’11 giugno prossimo davanti la seconda sezione penale del Tribunale di Palermo) saranno i medici Salvatore Giovanni Barrale, di 66 anni, Stefano Arcadi, di 58, Marika Tutino, di 47, Tiziana Costanzo, di 46, e Silvana Tumbiolo, di 54.
A difendere i sanitari saranno gli avvocati Salvatore Barrale, Giovanni Tropiano, Salvatore Priola, Raffaele Restivo e Paolo Viscò. L’avvocato Maurizio D’Amico, invece, assiste la parte civile, l’ex dirigente scolastico Michela Vinci, madre della donna deceduta il 19 novembre 2012, dopo una settimana di coma.
“Ho compreso solo adesso, dopo aver conosciuto la madre di Curatolo Maria Vita e dopo aver letto le carte del processo – ha detto il legale di parte civile nel corso del suo intervento davanti al gup – che io mi sento completamente e lealmente a servizio di questa causa, perché questa causa ci riguarda tutti. Non di Maria Vita, né della mamma di Maria Vita si parla, ma di noi, di voi, dei nostri figli”. Dopo avere subito, il 3 settembre 2012, un intervento chirurgico all’ospedale di Padova, la paziente si era presentata nel reparto di Neurochirurgia degli ospedali riuniti di Palermo il 19 dello stesso mese “con infezione – si legge nelle carte della Procura palermitana – del sito chirurgico associato a idrocefalo post-chirurgico”. E i cinque medici rinviati a giudizio, secondo l’accusa …
Leggi l’articolo su TP24
Comments are closed.